Fëdor Dostoevskij visse in tante case e in tanti luoghi diversi -
non si fermò mai per più di tre anni nello stesso posto - ed ebbe
sempre l’ossessione di avere appartamenti ad angolo, con le finestre
affacciate sulle due strade e vicino a una chiesa, in modo da poter
ascoltare le campane, una musica che acquietava il suo spirito.
Mario Vargas Llosa
mercoledì 15 luglio 2015
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