lunedì 1 dicembre 2014
La luce dell'Universo
Alessandro, due anni, quando scende la sera va deciso ed accende la luce del mappamondo. Dice, indicandolo: "Uh mondo, qui tutti tutti". Lo fa girare, allarga le braccia e sorride. Poi si volta, prende la palla e la alza verso il mappamondo, dalla sua prospettiva le due sfere si sovrappongono. E' la sua quotidiana ricerca di similitudini tra le forme, è il suo giocoso brindisi all'Universo.
domenica 30 novembre 2014
Il mestiere dell'architetto
Quello dell'architetto è un mestiere avventuroso. Un mestiere di frontiera, in bilico tra arte e scienza, al confine tra il coragio dell'invenzione e la prudenza della storia. L'architetto fa il mestiere più bello del mondo, perchè su un piccolo pianeta, dove tutto è già stato scoperto, progettare è ancora una delle più grandi avventure possibili.
Renzo Piano
Renzo Piano
lunedì 10 novembre 2014
Come bambini in estate
Hanno fatto una lampada mettendo una lucciola in un barattolo, come si
faceva, d’estate, da bambini… solo che non è una lucciola ma è un modulo led alimentato a
batteria, con accensione a tocco e movimento casuale.
venerdì 24 ottobre 2014
mercoledì 15 ottobre 2014
Gli alberi e la casa
Negli Altaj gli sciti, quando si costruiscono una casa, abbattono gli
alberi altrove, per non fare arrabbiare lo spirito del luogo. Poi per
scusarsi con la natura, lasciano delle preghiere, delle strisce di
stoffa sui rami degli alberi circostanti.
venerdì 10 ottobre 2014
Disorientamento da viaggiatore
Tuttavia, nella luce agostiana fui colto dal disorientamento che
prende i viaggiatori: l'abisso che separa l'abitante dallo straniero. Un
pizzico di fascino architettonico o un effetto di luce potevano
trasformare la poverta' degli altri in una cartolina tollerabile. L'aria
era ferma, seducente. Bambini nudi si tuffavano nel fiume inquinato. Mi
incamminai...
Colin Thubron, In Siberia
Colin Thubron, In Siberia
mercoledì 10 settembre 2014
Perchè mi piacciono le nature morte
Mi piace l'itinerario labirintico che devono affrontare gli occhi guardando una natura morta, quell'altalena continua dal singolo dettaglio dell'acino alla plasticità dell'insieme e la luce che crea rotondità nello sprofondare del chiaroscuro... Mi piace il cumulo dei frutti contraddetto da qualche fogliolina sporgente, in movimento nel vuoto fondo. Solo frutta e vegetali ma è tutto.
sabato 30 agosto 2014
giovedì 28 agosto 2014
Design esagerato
... La svagata propensione postmoderna per l'uso iperbolico di forme e linguaggi.
F.Irace, Il Sole 24 Ore, 28 agosto 2014
F.Irace, Il Sole 24 Ore, 28 agosto 2014
giovedì 21 agosto 2014
venerdì 20 giugno 2014
La misura delle forme iconiche
Una volta Piero Lissoni mi disse: "Questa è una caffettiera per Alessi. La vede? E' giustamente sproporzionata." Giorgio Tartaro, DCasa, 12/04/2014
martedì 8 aprile 2014
Il fuorisalone-Impressioni a freddo leggendo lo speciale del Corriere della Sera
Gli architetti si sono trasformati in giardinieri, i designers in apicoltori.
venerdì 4 aprile 2014
3D Print Canal House-Come un grande LEGO
Ad Amsterdam è in cantiere la prima casa costruita interamente con stampante 3d, in blocchi di plastica galleggianti.
martedì 1 aprile 2014
martedì 18 febbraio 2014
Hai mai pensato di trascorrere l'estate sul lago Bajkal?
Ho letto "Nelle foreste siberiane" di Sylvain Tesson e adesso son qui a sognare di trascorrere il mese di luglio, il piu' caldo a quelle latitudini, sul lago Bajkal. La Siberia prima mi sembrava solo triste e desolata. E' strano il potere dei libri, di certi bei libri.
martedì 4 febbraio 2014
Se rinasco faccio l'editor
A volte quando leggo un libro mi immagino con una penna rossa a cancellare, con tratto deciso, intere frasi, per non dire mezze pagine e pagine intere. Anche una buona storia, una trama avvincente, si può perdere dietro noiose divagazioni, inutili dettagli che non aggiungono nullla, che non interessano il lettore. E' come se chi scrive si fosse appuntato un qualche ragionamento per lui importante e l'abbia poi messo a forza nel testo. Altre volte la trama è molle, fa acqua da tutte le parti, allora mi immagino di prendere quell'intreccio per un capo e per l'altro e tirarlo fino a tenderlo e compattarlo. Capisco il momento di debolezza dello scrittore, troppo preso dal proprio racconto, dal proprio intento narrativo, ma mi chiedo ogni volta immancabilmente irritata: e l'editor dov'era? Se rinasco faccio l'editor.
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