venerdì 23 novembre 2012

Sul design

Mi piacciono quegli oggetti di design che sono la soluzione inedita di un problema, il ripensamento esemplare di una tipologia. Il buon design non è solo buon disegno e corretta, innovativa, applicazione tecnologica, deve anche incontrare, precedere, spingere avanti il pensiero, l'immaginario di un'epoca.

lunedì 19 novembre 2012

Il sistema di royalty non paga

Non è raro per i produttori, ingaggiare emozionati giovani talenti, per popolare i loro stand espositivi con accattivanti pezzi, che mai colpiranno il mercato. Essi possono essere ampiamente pubblicizzati, vincere premi e il marchio guadagnare una reputazione per l’innovazione – prima ancora di essere in produzione. In tal caso, il progettista non farà un centesimo. La maggior parte delle volte non ottengono neppure anticipi. “Ah, ma pensate alla pubblicità, al valore di PR”  dicono i produttori. Ma senza remunerazione, i progettisti continuano a passare la loro mancanza di adeguato reddito "nella catena alimentare" ai loro stagisti non pagati. Come il designer inglese Ilse Crawford spiega: “I progettisti spesso finiscono per essere volontari per milionari“.
liberamente tratto dal report sulla settimana milanese del design di Justin McGuirk, sul Guardian, 18/04/ 2011

giovedì 15 novembre 2012

Il pensiero di Odile

Il museo d’arte contemporanea oggi non può essere un edificio neutro, anche se c’è ancora chi sostiene la necessità di spazi bianchi e asettici. Le sale di un museo oggi non devono essere troppo espressive o troppo forti, allo stesso tempo devono essere spazi aperti il più possibile per consentire l’esposizione di qualsiasi espressione artistica. Tutti gli altri spazi, al contrario, devono essere fortemente caratterizzati per aiutare il grande pubblico ad entrare in un mondo diverso. L’arte contemporanea è complicata, si pone domande e non dà risposte. Un ambiente destabilizzante aiuta il pubblico ad entrare in una dimensione diversa, a percepire meglio ciò che osserva. Per questo ho progettato percorsi sensoriali, ho usato materiali che stimolano la sensibilità fisica del visitatore, superfici inclinate che obbligano il corpo a trovare un diverso rapporto con la propria dimensione fisica e a relazionarsi con l’opera d’arte diversamente dal turista che passa di fronte a qualcosa “altro da sé”. Il sistema di rampe obbliga il visitatore ad osservare le cose da punti di vista anomali: non si passeggia tra le opere d’arte, si è coinvolti come parte attiva alla scoperta dell’arte. 
Odile Decq, The Plan,  n°44, 2010

martedì 13 novembre 2012

Chiudi la finestra che è quasi sera

Quei pomeriggi di fine estate, la scuola iniziata da poco, l'irrequietezza delle vacanze ancora appiccicata adosso, bambole da vestire sparse ovunque ma la voce di Battisti nel mangiadischi faceva sognare futuri più adulti. L'aria fresca entrava dalla finestra con quel profumo di prato e scarpata, di foglie calpestate di un autunno ancora da venire. La mamma ferma sulla porta " chiudi la finestra che è quasi sera"... Cosa c'era di straordinario in quel ricordo non lo avrebbe saputo dire, eppure ultimamente bastava poco e ne sentiva quasi l'aria sulla pelle. Era forse quella serena attesa di un futuro denso e luminoso a mancarle?

lunedì 12 novembre 2012

Il grillo parlante

Ti è mai capitato di sentirti come il Grillo Parlante?...  il tempo rallenta intorno, il tuo interlocutare ti guarda e si chiede chi sia Pinocchio.